“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte.”
(K. Gibran)
Quando contempli l’Alba inspira lentamente, trattieni un secondo e poi espira lentamente e fai una pausa di un secondo; permettiti per qualche minuto un atteggiamento arrendevole e lascia che tutto sia esattamente come è; immagina che dentro di te attraverso il respiro penetri un pezzo di raggio di luce gentile!
I periodi di vacanza, o anche il fine settimana possono essere un buon momento per coltivare il rapporto con la natura senza la mediazione della mente o dei pensieri, ma creando un contatto diretto tra la natura e la nostra esperienza corporea!
La Dea greca dell’Alba è Eos, poi chiamata Aurora dai Romani, è una divinità antichissima, risalente alla più antica cultura indoeuropea. Il suo nome più antico è stato ricostruito come Hausos, che significava “risplendere“.
Secondo il mito greco, Eos era sempre giovane e bella perché veniva rinnovata ogni mattina e le piaceva rubare uomini giovani e belli per essere suoi amanti.
Era la madre di tutte le stelle e dei venti chiamati per le quattro direzioni.
Essa arriva rinnovata e dipinge il mondo con i colori della sua luce gentile, dando ad ognuno un nuovo inizio.
Contemplare l’Alba è ritrovare quel tempo e quel luogo interiore nel quale le “tenebre” si dissolvono. Spesso durante la notte siamo assaliti da pensieri carichi di rabbia, di risentimento o di paura verso chi siamo convinti ci abbia delusi, umiliati, soggiogati.
ome demoni questi pensieri divorano la nostra bellezza, premono sul petto, spremono lo stomaco, stringono la gola. Demoni che ci mantengono svegli nel tentativo di controllare ciò che va oltre il nostro fare e di dominare ciò che non ci appartiene.
È l’Alba, quando Dante e Virgilio raggiungono la spiaggia dell’Antipurgatorio; solo allora potranno riconoscere la luce di Venere e udire gli amorosi canti dei poeti.
La forza di Hausos, dell’Alba è proprio nella sua luce gentile che tocca dolcemente i nostri occhi e ci rende disponibili ad accoglierci e a perdonarci per essere diversi da come avremmo voluto essere per piacere al mondo o a qualcuno.
L’amor proprio ritrovato ci apre al nuovo giorno con rinnovata giovinezza.