I caratteri centrati sull’AZIONE o di potere tendono a concepire la vita come un’azione continua: tutto si risolve in un qualche tipo di fare (o di non fare) e si evitano le paludi che pensiero e sentimento potrebbero provocare.
L’azione produce potere, da quello militare a quello assistenziale, e i caratteri centrati sull’azione sono inevitabilmente legati al tema del potere.
Il tipo di attenzione che questi caratteri richiedono è quella da compagni (di avventure): l’interlocutore è preferibilmente qualcuno con cui ‘fare’ insieme.
I caratteri di Azione o centrati sul potere hanno reagito con la disillusione alla separazione con le figure di attaccamento, hanno perso le speranze di ritrovare quell’armonia, quella completezza della vita intrauterina.
La mancanza di idealizzazione della relazione materna o con le figure di attaccamento li ha indotti a raffigurarsi e a rapportarsi con la madre o con il padre come fosse una loro pari, un alter ego, un gemello, sviluppando uno stile di attaccamento disorganizzato (Quattrini, 2007). Cioè l’adulto non viene vissuto come guida, riferimento affettivo.
È’ come se questi caratteri compensano l’amore con l’azione, non si fermano nei pensieri e nei sentimenti per cui la visione della vita che ne risulta è vivere attraverso il “fare”, con l’obbiettivo di ottenere il potere e il dominio sulle persone e sulle circostanze. Corrispondono alla descrizione dei caratteri centrati sul potere descritti da Karen Horney (1971)
Il Carattere centrato sull’azione dà per scontato che tutti siano nemici, e che la vita sia un campo di battaglia.
Per il carattere di azione il mondo è un’arena dove sopravvive soltanto il più capace, e dove il forte sconfigge il debole.
Quindi, il suo bisogno primario è esercitare il dominio sugli altri. La legge che domina nella sua vita è o vinco o perdo
Il suo atteggiamento è cortese, equanimità e socievolezza; ma appena si sente tradito (percezione del tutto soggettiva) è infatti dominato dal desiderio di vendicarsi, di umiliare gli gli altri, di farli soffrire; nella manifestazione estrema per il carattere di azione qualunque rapporto viene considerato dal punto di vista strumentale del “che cosa ne posso ricavare?”, sia che si tratti di denaro, prestigio, contatti, idee.
In questo tipo di carattere l’amore ha un ruolo trascurabile. L’opinione che il carattere di azione ha di sé è che è forte, onesto e realista, e in alcuni momenti rinnega la sua vulnerabilità. Quando si scopre vulnerabile è assalito dalla vergogna, dalla collera e dalla colpa.