La paura è un’emozione fondamentale per la sopravvivenza e quando abbiamo paura è perché c’è un pericolo in corso.
Quando l’ansia è generalizzata, si trasforma a volte anche in panico vuol dire che ci sono pericoli non tanto nel mondo esterno in quanto tale, ma il pericolo sono le emozioni difficili che si sviluppano a fronte di un fallimento o di un mancato risultato.
La paura quindi precede quindi il pericolo e spesso nella nostra vita il pericolo sono le potenziali emozioni difficili.
Se ho paura di sbagliare il vero pericolo è attraversare il dolore della vergogna, se ho paura di dire di no il vero pericolo è il rifiuto da cui emerge poi il dolore della colpa, a volte la paura mi segnala la paura di lasciare andare qualcosa.
La paura quindi ci dice sempre che stiamo rinnegando una parte di noi che invece merita di essere conosciuta, amata e accolta.
Attraversare la paura, così come attraversare tutte le emozioni è un evento esperenziale, non è qualcosa che si razionalizza.
La consapevolezza ci serve per osservarci dall’esterno e senza giudicarci dare un nome a ciò che ci sta capitando.
La paura abita il corpo, nel cuore, nello stomaco, nell’intestino, è un corpo che “trema”.
La paura ci segnala che possiamo andare oltre, che è giunto il tempo di guardare ciò che ci fa paura, di farlo salire alla coscienza e amare questa parte di noi che ci fa paura.