“Quando vuoi davvero l’amore, lo troverai che ti aspetta”.
Oscar Wilde
… è credere nei nostri desideri, trasformare i nostri buoni propositi in “intenzioni”. Dirigerci verso ciò che desideriamo con speranza e fiducia e gratitudine, questo è il dono più prezioso.
Intenzione dal latino “intentionem”, tendere, aspirare, volgere al bene. Tendere verso, proponimento, fine per il quale l’animo volge. Coltivare un’intenzione non è uguale a porsi degli obiettivi o avere dei propositi in modo consapevole, ma imparare a credere che quelle “mete” sono espressione del nostre Sé interiore, mete che fanno parte della nostra natura e sono buone per il nostro benessere.
Dobbiamo quindi necessariamente “immaginare” le nostre intenzioni, visualizzare davanti agli occhi della mente la meta verso cui sentiamo di volerci dirigere, e durante la visualizzazione dobbiamo sospendere i limiti che i nostri paradigmi culturali e i ragionamenti logico-razionali naturalmente ci impongono. Per mezzo dell’immaginazione possiamo andare al di là dei limiti che la realtà intorno ci propone.
Quali intenzioni possiamo coltivare attraverso le immagini? Se la nostra intenzione è ritrovare il nostro spirito di avventura e vivere con leggerezza potremmo immaginarci sorridenti e capaci di mantenere la calma anche nelle situazioni rocambolesche. Se la nostra intenzione è vivere un amore in modo più libero e costruttivo potremmo immaginarci in una relazione in cui amiamo in modo incondizionato. Se la nostra intenzione è poter esprimere un nostro talento potremmo immaginarci di vivere in un luogo mentre ci occupiamo di un fare delle attività. Se la nostra intenzione è sentirci più radicati e forti potremmo immaginare un luogo sicuro dentro il quale sentirci protetti e radicati.
Quando si scompone la parola immaginazione in “in me mago agere” vuol dire proprio “far agire il mago che è in me”, se rivolgo la mia intenzione verso un cambiamento buono per me, per esempio se immagino un atteggiamento più compassionevole nei miei confronti quando sono rifiutato, il mio cervello comincia ad elaborare emozioni, pensieri e strategie come se la benevolenza verso me stesso fosse reale.

I limiti che impediscono di coltivare le nostre intenzioni profonde sono rappresentati dalla paura di non farcela, o dalla paura del cambiamento, o da valutazioni logico razionali con cui giudichiamo le nostre intenzioni irrealizzabili, o sciocche oppure mero esercizio di fantasia.
Esercizio:
Scegliamo una posizione comoda ma dignitosa, scegliamo un luogo tranquillo e contempliamo le nostre immagini.
Diamoci il permesso di contemplare cinque minuti al giorno le immagini che abitano dentro di noi e che esprimono le nostre intenzioni, mettiamo in pausa per quei cinque minuti al giorno le nostre paure, i dubbi e le valutazioni negative, la colpa e lasciamoci attraversare dalle emozioni di gioia, felicità e gratitudine quando questa immagine si presenta a noi, immergiamoci nelle sensazioni di benessere come sperimentare calore, sentire odori antichi o sapori positivi che attraversano il corpo quando questa immagine si presenta a noi.
Durante la contemplazione qualcosa accade nella nostra mente e nel nostro corpo e qualcosa accade anche nella nostra vita quotidiana perché in modo sottile e impercettibile ampliamo la nostra percezione del mondo circostante e in modo sottile e impercettibile facciamo micro scelte quotidiane diverse che ci spostano in modo impercettibile prima e più chiaramente nel tempo verso le nostre mete.
Cominciamo a sperimentare emozioni come speranza, fiducia, coraggio, gratitudine verso noi stessi, verso la visione nuova che abbiamo di noi stessi, una prospettiva diversa in cui sperimentiamo la leggerezza del desiderare. “Come mi vedo in una nuova relazione?”, “come mi piacerebbe vivermi al lavoro?” “cosa immagino di fare”: immaginate! A questo punto la speranza, la fiducia e la gratitudine fluiranno nel corpo se coltiviamo positivamente la nostra intenzione. Si tratta di darsi il permesso di credere che quello che immagino è vero e reale, liberandoci dei “se” e dei “ma”, lasciando da parte i dubbi, le paure. Si tratta di connettersi con la parte profonda del proprio mondo interiore, dove agisce la nostra natura e ascoltare le immagini che il nostro Sè profondo fa emergere.

Il potere dell’immaginazione consiste nella capacità di sviluppare immagini mentali in modo intenzionale e deliberato con il nostro pensiero al fine di stimolare la nostra struttura cerebrale profonda e i nostri sistemi neurofisiologici che avranno un effetto sul nostro corpo.
Se immaginiamo il nostro atteggiamento più compassionevole verso noi stessi attiviamo un’intenzione: un’ immagine di noi che ci guardiamo in modo più benevolo. Di conseguenza nel nostro cervello si attiva il nostro sistema neurofisiologico di “cura e accudimento” solo per aver immaginato il nostro atteggiamento compassionevole e questo ci fa sentire meglio.
Per dirla alla Blaise Pascal, se immagino e funziona ho tanto da guadagnare; se immagino e non funziona mi sono comunque concesso 5 minuti al giorno di benessere.