Cosa possiamo dire ad un amico o ad un’amica che soffre per Amore?
“Voglio accompagnarti nella tua solitudine, nella tua tristezza, che talvolta sfiora la depressione interiore. […] Come l’organismo ferito mobilita tutte le sue forze per guarire, così avviene sul piano psichico tramortito da un rifiuto. Possiede in sé tutto per guarirti e farti crescere. Lascia lavorare in te il tuo guaritore interiore, che tutto metterà in opera per venirti in soccorso. Affidati alla sua sapienza: il dolore se ne andrà, la vita ti apparirà ancora più preziosa. Un benessere profondo e insospettato scaccerà la tristezza. Diventerai più te stesso e più umano verso gli altri. Per la tua guarigione, ti invito a non negare il tuo male, ma a riconoscerlo senza inutili vergogne. Così faciliterai la tua guarigione. Con questa scoprirai in te una nuova maturità e una più grande possibilità di amare.” (Jean Monbourquette, presbitero e psicologo canadese)
Quando l’amato che ancora ami chiude la relazione implica provare dei sensi di colpa: «Ho fatto tutto perché l’altro mi amasse?» «Avrei (o non avrei) dovuto dargli fiducia, è colpa mia se se n’è andato!».
Quando il nostro amore non è più corrisposto implica sentirsi rifiutati, provare sensi di inadeguatezza: “non sono da amare”, “non sono desiderabile”, “non sono importante”.
Quando affiorano questi sentimenti ricordiamo, con un sussurro di voce, che l’Amore non si merita, che si è degni di essere amati per come si è, un misto di luci ed ombre. E se le azioni che abbiamo compiuto sono state fonte di dolore e rabbia per l’amato che ci lascia è bene ricordare, con un sussurro di voce, che non è facile farsi attraversare da un’energia potente come quella dell’Amore. Quando entra l’Amore nella nostra vita esso risveglia anche le nostre più antiche paure, quelle di essere abbandonati, rifiutati, scacciati. Perdonarsi delle proprie fragilità, per aver perso a volte la battaglia con le paure più profonde permette di portare la pace nel cuore, perché facciamo pace con il nostro giudice interiore, quello che ci rimprovera con tono duro e crudele delle nostre fragilità.
Il dolore emotivo che nasce dal “non sono più il desiderio dell’altro”, “non sono più nella mente del mio amato” ha un qualcosa di struggente. Ed è reale sino a sentirlo nella carne, nel cuore e nelle viscere, oltre che nella mente!

amore non corrisposto
L’essere lasciati da chi ancora amiamo implica rabbia, rancore e gelosia, il provare sete di vendetta verso l’amato perchè ha scelto per la sua vita. Forse con il tempo si riesce a perdonare anche chi, avendo scelto una strada diversa, ci lascia la sua mancanza.
“Perdonare, ma per favore”!
Eppure è così. Come l’amore non si merita, è vero che l’Amore è gratuito. La verità è che non si ama per avere qualcosa in cambio!
Può accadere di amare e non essere corrisposti e ricevere addirittura un rifiuto.
Allora è importante spegnere la speranza che le cose cambino, spegnere la speranza che l’altro possa cambiare idea è necessario per lenire il dolore della mancanza e accorciare la sofferenza. Ma come? Occorre entrare in un paradosso!
Giunge il tempo di accogliere il nostro Amore senza vergogna, senza umiliazione anche se non è ricambiato. Spegnere la speranza di essere ricambiati, però, spesso significa spegnere anche l’Amore, quello che un tempo ci ha fatto sentire vivi e questo è insopportabile.
Perdere la speranza di essere ricambiati non è spegnere l’Amore. L’amore è un’energia che ci appartiene. Quello che ci spinge a sperare che l’amato ritorni non è il nostro Amore, ma la paura che senza quella persona siamo niente, senza quella persona la nostra vita non serve, senza quella persona finiamo nel buio della solitudine, sprofondiamo nel vuoto amaro dell’esistenza.
La confusione tra amore e paura ci porta a pensare che perdere la speranza che l’altro ritorni assume il significato di smettere di amare, eppure amare era la cosa più bella che ci fosse capitata! Entriamo in un vicolo cieco che allunga la sofferenza.
Quando questo accade, sussurriamo a bassa voce, che l’Amore è gratuito. Non si ama per essere ricambiati, né come amanti, né come genitori, né come amici. Si ama perché qualcosa è accaduto e si propone un legame che rigenera le vite di entrambi, ma l’altro è libero di fare altre scelte e noi possiamo amare per entrambi.
“Ti Amo anche se non mi ami perché io amo per me e anche per te. E’ vero se mi sento respinto vorrei smettere di amare. Quando per amore do tutto, il mio cuore desidera sempre ricevere quando dà. Perché non è facile amare senza essere amati”.
Quell’amore che non riesce a risvegliare amore nella persona amata è commovente perché un Amore vero è capace di amare per chi non ama. Ama anche nella mancanza d’amore. Non si aspetta nulla in cambio. “Amo per me. Amo per entrambi”
“Solo così ti lascio andare, libero di non amarmi, libero di essere laddove vuoi tu e con chi vuoi”. Accogliendo il mio Amore, libero dall’essere necessariamente ricambiato, “posso sentire la pace del cuore, la calma della mente, la libertà del corpo e leggerezza dello spirito”. Il dolore della mancanza si assopisce, l’inquietudine della paura si placa. Mi affido alla sapienza del mio guaritore interiore che mentre detta i tempi della guarigione psichica mi informa che sono diventata una “persona migliore” capace di guardare in profondità le energie sottili dell’universo.