I pensieri ripetitivi non sono pensieri, ma emozioni “bloccate” nel corpo.

La ruminazione mentale indica la presenza di pensieri che si presentano ripetitivi e riguardano circostanze della nostra vita. Ad esempio se abbiamo avuto degli screzi con una persona siamo sommersi da pensieri ripetitivi riguardo a cosa è giusto o sbagliato, cosa si sarebbe dovuto fare o non fare, dire o non dire. La mente è invasa anche da pensieri circa le cose da fare nei prossimi giorni, le preoccupazioni per il futuro, oltre che da ruminazioni mentali sul passato.

Questi pensieri invasivi in realtà non “risolvono” anzi ci allontanano dalla realtà e dalle nostre potenzialità. Pensieri del tipo “se gli avessi detto …”, “se mi fossi rifiutato di…”, “non sono stato capace di…” sono pensieri che non servono in quanto il passato non lo possiamo cambiare. A volte i pensieri sono dialoghi interiori intrisi di giudizio e rimprovero, pensieri giudizi sul nostro corpo o pensieri di fuga.

Anche pensieri di malattia invasivi come “potrei morire di infarto all’improvviso”, ho una malattia grave”.

Questi pensieri attivano poi stati emotivi di ansia generalizzata fino ad arrivare a veri e propri attacchi di panico, tristezza invasiva sino ad arrivare a forme de “stanchezza” e apatia affettive, inquietudini.

Cosa sono questi pensieri? Sono la manifestazione di emozioni bloccate nel nostro corpo. emozioni o accumuli di emozioni a cui non permettiamo di esistere, non le sentiamo, non le portiamo a livello di consapevolezza e quindi non le utilizziamo per orientarci nel mondo.

I pensieri ripetitivi non sono pensieri, ma emozioni “bloccate” nel corpo.

Le emozioni sono programmi affettivi, onde energetiche che si scatenano come eventi sensoriali, complesse attivazioni neurofisiologiche e reazioni biochimiche che poi il cuore trasforma in impulsi elettrici che il cervello trasforma in pensieri funzionali e utili. L’accumulo di emozioni non elaborate, invece, a causa di esperienze di vita rimaste incompiute salgono direttamente al cervello e si trasformano in pensieri “ruminanti”.

La nostra scelta di essere “razionali”, consapevoli solo della nostra mente non ci permette di accogliere ed elaborare alcune emozioni difficili. Permettere al nostro cuore di aprirsi in modo compassionevole verso quelle emozioni così difficili da attraversare è la via per lasciare andare i pensieri invasivi.

Quindi quando arrivano questi pensieri ripetitivi cerchiamo di capire da quali emozioni difficili sono alimentati dal senso di colpa, dalla vergogna, dalla paura, dalla collera!

I  pensieri invasivi non sono pensare. Sono emozione che non riusciamo a sentire. I pensieri frutto della nostra consapevolezza sono aderenti alla situazione specifica, intrisi di leggerezza, risolutivi.  Sono pensieri che ci spingono ad agire, ad amare, a cambiare, ad andare avanti.

Quindi con dolcezza e pazienza accogliamo le emozioni che questi pensieri invasivi nascondono, permettiamo a queste emozioni difficili di esistere, di rilasciare la loro carica affettiva al fine di dirci quali sono i nostri bisogni profondi.

Non spaventiamoci dei pensieri ossessivi sono la nostra grande occasione per entrare dentro di noi e recuperare il contatto con emozioni difficili che da tempo sono lì per portarci un messaggio importante!