Riprendere il timone della propria vita

Riprendere il timone della propria vita
Quante volte nella vita utilizziamo espressioni del tipo “non potevo fare diversamente”, “non avevo altre possibilità”, “sono costretto”. Sono momenti in cui viviamo i vincoli del mondo circostante come non negoziabili. Vincoli, limiti che derivano dalle nostre responsabilità, a volte sono vincoli economici, a volte sono vincoli che derivano dall’immagine sociale o professionale che non possiamo tradire perché i nostri clienti si aspettano da noi una certa scelta.

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Insomma i vincoli che la realtà pone indicano un unico percorso da seguire bloccando la possibilità di scegliere e questo genera un effetto di tristezza, delusione, un sentimento di impotenza e a volte anche rabbia e risentimento.  Si riduce il senso di potere personale. Potere inteso come capacità di riuscire ad incidere sulla realtà che ci circonda. Il potere inteso come esercizio della propria capacità di influenzare gli eventi intorno a noi utilizzando esperienza, intuizione, competenze, capacità di visione e prospettive future. Il potere come espressione di sentirsi protagonisti nella vita e capaci di orientare le proprie scelte. Si, ma i vincoli della realtà sono davvero stringenti, le responsabilità sono davvero troppe, le esigenze del mondo che ci circonda sono “imponenti”.

Una donna molto impegnata mi diceva di non potersi permettere del tempo per se dopo il lavoro come andare in palestra perchè significava togliere tempo alla famiglia: non aveva scelta. Così ricordo una sessione di lavoro con un manager che era stato costretto a licenziare un collaboratore che aveva mancato a delle regole aziendali e che mi diceva “anche se questa non era la mia decisione non avevo scelta”. Sentirsi costretti a seguire l’unica direzione che la vita  propone genera effetti spiacevoli, come sentirsi stanchi, tristi, con grado di entusiasmo pari allo zero. La qualità dei pensieri peggiora, i livelli di motivazione si abbassano drasticamente e la sensazione di impotenza aumenta, disillusione e apatia colorano di grigio la nostra vita personale e lavorativa.

Cosa fare per riprendersi la libertà che deriva dal sentirsi protagonisti nella scelta?

In realtà la scelta di non frequentare un corso in palestra, oppure la scelta di dover licenziare un collaboratore, ognuno di noi può far risalire alla memoria altri esempi personali di situazioni di scelta forzata, in realtà è il frutto di un conflitto interiore tra una parte di sé che “vuole” e una parte che dice “devi”. Questo conflitto è spesso vissuto in modo frettoloso e inconsapevole, accade dentro di noi, ma noi tagliamo la testa al toro e a livello di consapevolezza arriva giusto la decisione presa dalla voce “devi”. L’effetto come dicevano prima è depotenziante, ci sentiamo deprivati della nostra libertà.
Accantonare in modo frettoloso un desiderio blocca “energia vitale”, rinchiude le emozioni come interesse, entusiasmo gioia, piacere in un angolo del nostro corpo e l’effetto è sentire un corpo stanco, l’inutilità della vita in quel preciso momento. Aumenta la fiacchezza e il mondo diventa grigio.

Certo! I vincoli che la realtà ci pone sono reali, e per il momento non sono valicabili.

Ecco per il momento.

Riprendersi il potere di scelta significa portare alla coscienza il conflitto che c’è tra devi e voglio, trasformarlo in “devo” e “posso”. Nel momento in cui scelgo consapevolmente, in quel momento e per quella decisione, di agire quello che mi dice la voce “devi” e rendo consapevole a me stesso che pagherò il prezzo della rinuncia, mi riprendo “il potere della scelta”: “in questo momento e per questa sola decisione scelgo consapevolmente di seguire questa strada rispetto ad un’altra e so che questo mi costa una certa insoddisfazione, posso scegliere un’altra strada ma il prezzo che pagherei è troppo alto per me in questo momento”. Questa nuova visione della scelta amplia la sfera di consapevolezza e comincia a liberare energie come il senso di influenza, la leggerezza, la  serenità, la gioia.

Esse agiscono nella nostra mente inconscia che comincia quindi a preparare il terreno per nuove e sempre più ampie occasioni di  fare scelte future più in sintonia con i nostri bisogni e ancor più in sintonia con i nostri desideri.

davLa nostra mente inconsapevole per attivarsi ha  bisogno di emozioni funzionali alla esplorazione di nuovi mondi e di nuove possibilità. Occasioni che abbiamo spesso l’idea che siano solo colpi di fortuna quando ci capitano,  ma certamente c’è un contributo da parte nostra come la capacità di cogliere l’opportunità che prima non vedevamo, o forse  la mente inconscia ci porta a creare condizioni migliori per scelte più in sintonia con la voce “posso”.
Riprendere il timone della propria vita


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